Tie (ovvero “nodo” in inglese) è la materializzazione, la macro rappresentazione del concetto di legame: una stretta relazione unisce infatti Igor Grigoletto e la città di Imperia, dove si è formato ottenendo il diploma presso l’Istituto d’Arte; anni di studio preziosi e fondamentali non solo per la sua successiva carriera, ma anche per la loro valenza esperienziale e umana.
Tutta l’opera dell’artista sottende un incessante ritorno a questo territorio: i suoi risseu, i ciottoli di mare e i suoi fiscoli, dischi di fibra utilizzati per la frangitura delle olive, sono caratterizzati da un cordoncino rosso che non rappresenta semplicemente la traduzione materiale del segno nitido tracciato nelle opere su vetro.
Questo elemento infatti va inteso nella sua doppia natura di filo in senso materiale (ciò che serve per legare) e in senso simbolico come filo della memoria, che tutto unisce strettamente con il potere evocativo del ricordo. Si fa il nodo a un fazzoletto per non dimenticare, e qui Grigoletto “annoda” la sua materia per avvolgere l’ambiente e l’opera in un continuum spazio/temporale di mutua amplificazione di suggestioni.
Claudia Andreotta, storico dell’arte